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LO STRAPPO Un percorso di educazione alla cittadinanza per scuole e associazioni
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recensioni

A.I. Guerriero Francesco
Martedì 14 Giu 2022
Questo "strappo", alla fine dimostra che nel fenomeno delinquenza non ci sono né vincitori né vinti. Alla fine tutti soffrono. Lo Stato, tutto, dovrebbe intervenire e risolvere le controversie in modi di gioco “non a somma zero”. L’obiettivo non dovrebbe essere quello di scovare il colpevole, ossia il “perdente” dinanzi alla giustizia. Nella stessa ottica di gioco di ruoli, anche il boss Michele Zagaria, all’arresto proferì “Lo Stato vince sempre, lo so.” Si introduce quindi, il terzo giocatore: lo Stato. Capace di sovvertire i ruoli dei giocatori e giungere alla famosa “giustizia”. Il forte, il ribelle, il delinquente diventa la nuova vittima. Quella “vera”, insieme alla famiglia, viene dimenticata, esce fuori gioco. Giustizia è fatta. La nuova vittima, incorniciata anche da una mistificazione giornalistica, viene posta al centro dell’attenzione. In alcuni casi diviene un simbolo capace di influenzare l’opinione pubblica e aspiranti delinquenti. Tuttavia soffre, ma a nessuno importa. Ecco come il terzo giocatore dovrebbe entrare in scena: non da arbitro. Troppo semplice. Dovrebbe schierarsi a favore di entrambi i giocatori per poter arrivare alla fine di una partita giusta.
A.I. Lorenzo D.
Martedì 14 Giu 2022
Dove cercare le vittime? Dove ci mettiamo ad osservare? Vittime sono i soggetti passivi del reato, per il torto subito prima e la ricerca della verità dopo. Vittime sono i soggetti attivi del reato, per essere cresciuti in spazi di società che non ha saputo insegnare i valori veri. Vittime sono i familiari di entrambi che condividono i drammi. Vittima è la Magistratura che con le sue lungaggini non rende giustizia a nessuno. E quindi, chi è più vittima di chi? Oppure, cosa fa ognuno per migliorare il proprio status di vittima?
Allievo Ispettore INCARNATO Pasquale - Nucleo Venezia
Martedì 14 Giu 2022
Documentario molto interessante vertente su molteplici punti afferenti sia le condizioni alle quali sono soggette le vittime del reato sia quelle vissute dal reo, il quale , talvolta, attraverso la reminiscenza rimembrante le motivazioni che hanno sorretto l'evento reato, ovvero attraverso la remissione autocritica, elabora un percorso guidato di revisione avente fini catartici e consequenziali al reinserimento sociale. Da evidenziare, come ancora una volta si parli di contesto sociale, contesto il quale possa influenzare la personalità di un soggetto inducendolo alla realizzazione di condotte criminose, contesto che secondo il mio parere bisognerebbe curare in maniera più efficace e mirata, in modo da trasmettere in modo indelebile un ampio senso civico.
C.V. Perseo
Martedì 14 Giu 2022
Questo documentario ci fornisce una visuale ampia sui reati e sulla giustizia,non fermandosi esclusivamente al reo ma coinvolgendo vittime,istituzioni,media. La testimonianza di ogni singola persona intervistata è fondamentale perché ci da la loro prospettiva e il loro punto di vista. Gli autori del reato come si evince dal video,spesso sono persone che non hanno avuto coscienza e consapevolezza del male commesso ma attraverso percorsi individualizzati perseguono l’obiettivo della pena previsto dal art.27 della Costituzione. Un sociologo statunitense di nome Merton,con la teoria dello struttural funzionalismo prevedeva la differenziazione tra norme sociali in due tipi: mete sociali e mezzi accettabili per raggiungerle. Voglio riportare uno dei cinque punti di questa teoria “L’innovaizone” dove il soggetto si avvale di mete sociali ma mezzi illegittimi.Questo è un concetto importante e molto interessante perché ci fa capire come una persona tende a delinquere,a commettere reati pur di raggiungere le mete che la società propone.Spesso tutto ciò scaturisce dai contesti sociali di appartenza e qui ricollego la teoria di Durkheim spiega come la devianza sia indotta dall'anomia, ovvero la mancanza di norme sociali che regolano e limitano i comportamenti individuali.
Agente in Prova Di Paola A. Nucleo Cassiopea
Lunedì 13 Giu 2022
Ho trovato questo documentario molto interessante, in quanto rispecchia la quotidianità delle carceri. Riuscire a capire la mentalità e il pensiero dei Detenuti mi ha lasciato perplesso. Per alcuni di loro commettere un reato è una cosa normale che li permette di vivere nella società. La tranquillità nei loro occhi mentre raccontano le loro idee e il pensiero che per loro fare del male a qualcuno e commettere un reato sia la quotidianità è abbastanza difficile da comprendere. Questo documentario ci fà capire come sia fondamentale il concetto di Anomia e della Devianza , fra i principali esponenti cito Durkheim e Merton . Per Durkheim la devianza è il risultato dell’anomia, ossia della caduta di valori e norme tradizionali non sostituite da altri punti di riferimento. Per Merton La devianza è il risultato del contrasto/tensione tra la struttura culturale (che definisce le mete verso le quali tendere e i mezzi con i quali raggiungerle) e la struttura sociale (che determina la distribuzione effettiva delle opportunità necessarie per arrivare a tali mete con quei mezzi). Mi ha colpito molto l'aspetto dei familiari vittime da questa criminalità, il dolore di perdere un proprio caro o un familiare è indescrivibile. Ho apprezzato molto la forza ed il coraggio di questi familiari nel riuscire ad andare avanti nonostante si portino con sé un vuoto incolmabile... Questo documentario è veramente ben fatto e molto interessante.. mi ha colpito molto ..
A.T Nucleo Perseo
Lunedì 13 Giu 2022
In questo cortometraggio possiamo notare due individui dove entrambi hanno compiuto dei reati, che secondo il loro ideale è l unico modo per raggiungere un determinato obiettivo,anche se in maniera illecita,qui mi viene spontaneo citare il struttural funzionalismo di merton,dove appunto entrambi i soggetti tendono a raggiungere determinate mete che la società propone però raggiungendole in maniera ingiusta e illegale. Nello stesso tempo si può citare anche Il pensiero di Durkheim dove spiega che la devianza proviene dall anomia, ovvero della mancanza di rispetto delle norme sociali, che regolano e limitano i comportamenti individuali(anomia).
AGENTE IN PROVA BELCULFINE CARLO ALBERTO 180°CORSO VERBANIA NUCLEO CASSIOPEA
Lunedì 13 Giu 2022
Per prima cosa possiamo dire che è un buon documentario per chi volesse capire i concetti di devianza della società attraverso anche alle varie interviste. Ricollegandomi al commento precedente fatto da me mesi fa, quando ancora non ero a conoscenza di alcuni fattori e quindi studiati successivamente, possiamo parlare di Merton e del suo "struttural-funzionalismo" in particolare in questi soggetti che pur di raggiungere degli obbiettivi utilizzano mezzi illegittimi poco giusti e quindi sfociando nella criminalità, praticamente quei soggetti convinti che l'unico metodo per raggiungere i propri mezzi è commettendo reati. Oltre a Merton possiamo collegarci anche a Durkheim che con il concetto di "Anomia" nella quale il soggetto che commette un reato non si riconosce nelle regole attuali della società o in un gruppo sociale e di conseguenza commette azioni illegittime. Per non contare il fatto delle ripercussioni che ne conseguono alle persone offese come i familiari delle vittime o di chi compie reati, infatti questo caso tenendo conto anche dei mass media che divulgano le notizie a modo loro, ci ricolleghiamo alla teoria dell'etichettamento proprio perché tendono ad etichettare determinati soggetti solamente per i reati commessi senza sapere i fatti reali portandoli a deviare nuovamente. In conclusione ribadisco che è un buon documentario da guardare per chi è interessato alla materia.
Agente in prova Bevilacqua Francesco , Nucelo Cassiopea
Lunedì 13 Giu 2022
Guardando il documentario ci accorgiamo come la violazione della legge e quindi il compimento di un reato, coinvolge più persone ossia il soggetto stesso che compie il reato , le vittime che possono essere dirette ed indirette, chi si occupa di amministrare la legge e chi occupa di “raccontare” il fatto compiuto ossia i giornalisti, notiamo che ognuno di questi soggetti ha un punto di vista diverso rispetto al reato. Possiamo ricollegare al documentario il principio di Anomia ( senza norma ) condizione in cui la società o un singolo soggetto quando si accorgono della non presenza di determinate norme che regolano la propria vita iniziano a commettere delle azioni devianti, tutto ciò si può secondo il mio parere può ricollegarsi con il documentario perché i soggetti che compiono il reato non riconoscono le norme e quindi compiono azioni devianti. Altro principio che si può ricollegare al documentario è quello dello struttural funzionalismo di Merton che dice che la società ci offre degli obiettivi da raggiungere e dei mezzi che possiamo usare per raggiungerli, non tutti però usano i mezzi leciti per raggiungere gli obiettivi proposti dalla società, quindi si è di nuovo davanti la presenza di comportamenti devianti. Personalmente ho trovato il documentario molto interessante soprattutto perché ci da la possibilità di vedere i diversi punti di vista di chi gira attorno alla trasgressione di una norma.
A.P. PERALTA TIZIANA, NUCLEO CASSIOPEA
Lunedì 13 Giu 2022
Questo documentario porta ad una profonda riflessione che fa emergere due differenti correnti di pensiero. Il primo è quello di Durkheim, il quale associa il termine anomia alla mancanza di norme all'interno di una società in cui gli individui sono portati ad avere uno scarso controllo sul proprio comportamento, favorendo così il reo a compiere determinate azioni in una situazione di completa normalità; il secondo invece, quello di Merton, colloca l'anomia più sul concetto di devianza che su quello di criminalità, collocando all'interno della società delle mete da raggiungere attraverso determinati mezzi messi a disposizione dalla stessa, ma non sempre in egual modo. Non tutti gli individui infatti hanno la stessa possibilità di ottenere il successo servendosi di mezzi legittimi, di conseguenza tenteranno di raggiungere la stessa meta anche con mezzi illegittimi, trovandosi maggiormente coinvolti in attività devianti.
Agente in Prova Simonemaria Di Vaio "Perseo"
Lunedì 13 Giu 2022
Questo documentario è fondamentale per comprendere concetti studiati nel corso di formazione per Agenti di polizia penitenziaria poiché, ho potuto vedere come i soggetti compiano reati con l’obiettivo e la volontà di voler far parte di una determinata società a qualunque costo , anche commentando azioni illecite, possiamo dire che per raggiungere la propria meta, si usano però mezzi illegittimi quali la delinquenza e la criminalità. Possiamo quindi collegarci alla teoria di Merton che si riferisce all’uomo INNOVATORE ovvero , quella persona che pur di raggiungere le mete che la società propone utilizza mezzi illeciti come rubare , imbrogliare o ingannare gli altri, tipici atteggiamenti di chi è cresciuto in situazioni familiari difficili come ad esempio divorzi , abusi o lutti , o chi vuole far parte di un gruppo e commette reati per farne parte , oppure ancora chi appartiene a minoranze etniche. Un altro argomento molto interessante che si evince dal documentario sono le vittime che subiscono il reato, direttamente o indirettamente, si può vedere come essi vengano dimenticati o alcune volte non considerati , ed è per questo che all’interno della riforma Cartabia vi troviamo la giustizia Riparatoria ovvero, la riparazione del danno riportato dalla vittima , alla comprensione da parte del reo dell’illiceità del proprio comportamento e della conseguenze negative dello stesso per la vittima e per l’intera società, nonché alla necessaria assunzione della propria responsabilità
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