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LO STRAPPO Un percorso di educazione alla cittadinanza per scuole e associazioni
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recensioni

Agente in prova luigi cimitile Cassiopea 180 corso
Lunedì 13 Giu 2022
Nel video possiamo ascoltare come i detenuti parlano sia di loro stessi di ciò che fanno a l’interno dell’istituto sia del lavoro Degli agenti . Vedendo il video capisco e mi convinco sempre di più di come a l'esterno la vita carceraria sia poco conosciuta anzi pochissimo.le vittime ci tengono a precisare che i traumi subiti fanno poco rumore rispetto a chi a commesso un reato .un ruolo fondamentale lo svolgono anche i magistrati che svolgono un lavoro difficile spesso anche caratterizzato dal peso mediatico in modo negativo
Agente in prova fazio alessio nucleo cassiopea
Lunedì 13 Giu 2022
In questo video si evidenzia quanto abbiamo appreso durante le lezioni, Si evidenzia nei detenuti la volontà di far parte della società ma usando dei mezzi illegittimi come appunto evidenzia Merton nella sua teoria. Questo video è incentrato sul pensiero che hanno questi detenuti e cosa pensano dei reati che hanno commesso. Nel suo insieme è stato molto interessante e si è appunto evidenziato tutto ciò che abbiamo appreso in aula.
Nucleo Perseo Aliberti Luigi
Lunedì 13 Giu 2022
Ho trovato questo documentario molto interessante, è riuscito a dare una maggiore profondità ai fatti di cronaca che spesso ascoltiamo al notiziario. Se questi ultimi sono spesso trattati con molta superficialità, nel documentario sono approfonditi attraverso una riflessione fatta dai diretti interessati sul prima e il dopo dell’evento. Questo mi ha permesso di avere una maggiore empatia col fatto e di riflettere su delle nozioni apprese durante il corso da A.A. di Polizia Penitenziaria. Una frase su tutte mi ha colpito particolarmente ed è stata detta da Manlio Milani (marito di una delle vittime della strage di Piazza della Loggia): “Sempre, un reato è lo specchio di un qualche disagio che c’è nella società”. La società, spesso ignorata da molti quando si racconta un reato, inizia ad essere considerata dai primi esponenti della Scuola Positiva secondo cui il reato non viene più visto come fatto isolato ed espressione di una condizione individuale ma come comportamento inserito in un contesto sociale e da questo in qualche modo condizionato. Recentemente è stata anche trattata da Robert Merton secondo il quale nelle moderne società capitaliste si è venuto a creare uno squilibrio tra la dimensione culturale e la struttura sociale, cioè tra le aspettative di successo e le effettive possibilità di ottenerlo in una data società. Questa condizione di squilibrio, che spinge gli individui a sviluppare forme di adattamento a una situazione non ottimale, produce comportamenti devia
Di Maria Maria Ersilia Cassiopea 180
Lunedì 13 Giu 2022
Attraverso questo video è possibile capire le diverse sfaccettature dell’essere umano. In questo documentario vengono evidenziate diverse figure come le persone detenute, le vittime ed i mass media. Esaminando la persona detenuta,volendo fare un parallelismo con ciò che stiamo studiando,si può dire di quest’ultimo che secondo Merton, sociologo statunitense della corrente funzionalista, il detenuto è un innovatore poiché rifiuta i mezzi che la società mette a disposizione conseguendo ugualmente le sue mete.
Agente in prova R.S cassiopea
Lunedì 13 Giu 2022
In questo documentario possiamo notare che la visione e la considerazione del carcere viene considerata totalmente una punizione ed esclusione dalla società. Lo è in parte ma possiamo anche definirla una punizione costruttiva in quanto tutte quelle persone, che come definisce la scuola classica “le persone sono libere e responsabili di se stessi e di ciò che commettono, scegliendo secondo libertà e ragione il bene e il male” possono rincominciare e rimettersi in gioco con il trattamento e la rieducazione che viene creata individualmente per ciascun detenuto, in tal modo che ognuno, in base al reo e alle proprie necessità, abbiano lo stimolo e i consigli adatti per migliorare se stessi e cercare di essere una persona nuova. Quindi i criminali secondo i modelli di comportamento di Merton si possono definire innovatori in quanto mirano a delle mete ma rinunciano ai mezzi legittimi.
Guido Caringi allievo vice ispettore
Lunedì 13 Giu 2022
Pensare che le cose negative appartengono agli altri e che a noi non capiterà mai nulla extra ordinem e’ sicuramente la conditio sine qua non della quotidianità’ . Il reato che trova impreparate le vittime, rompe i legami, spezza i vincoli, lacera l’anima e tormenta l’intera esistenza. Le conseguenza a lungo termine sono devastanti, il trauma non va più via ed i danni psicologici non possono essere sanati soltanto da un rimborso economico. I reati, special modo quelli più gravi, sconvolgono a tal punto da recidere la persona che sei stata sino a quel momento e danno consapevolezza che nulla sarà come prima. Quando metabolizzi tutto questo, il ruolo di vittima si concretizza, diventa un abitus che si adatta alla situazione subita. Sapere Aude, abbi il coraggio di servirti della tua ragione per tramutare la vita futura in costante impegno civile per valorizzare la vittima, per dar voce a chi non può più parlare, a chi ha subito una violazione della sua sfera personale , a chi ha visto gli equilibri creati con così grande fatica venir meno.
Agente In Prova GINAGÒ FILADELFIO, Nucleo CASSIOPEA
Lunedì 13 Giu 2022
Il documentario ci fa ragionare su alcuni aspetti molto importanti che spesso vengono sottovalutati. I soggetti che compiono reati, vogliono essere parte della società, proprio per questo compiono dei reati , poiché vedono nell’illecito un modo per farsi valere. Nel commettere reati i delinquenti spesso non si avvalgono di mezzi leciti e giusti per perseguire delle mete, il che si collega allo struttural funzionalismo di MERTON . Altro punto molto interessante, è quello dei danni che provoca un illecito ai familiari della vittima e alla società , questi traumi spesso non vengono considerati e causano appunto uno STRAPPO nella vittima. Il documentario inoltre ci fa riflettere su i fatti sociali che portano a un reato, come ha fatto anche il sociologo DURKHEIM, esso diceva che consistono in modi di agire, di pensare e di sentire esterni all’individuo, eppure dotati di un potere di coercizione in virtù del quale si impongono su lui, con o senza il suo consenso. Essi prevalgono i singoli e contemporaneamente li attraversano, proprio come se avessero una propria esistenza e una propria indipendenza il che ci fa riflettere sulle motivazioni che possono portare a un reato. Penso che questo documentario mi abbia fatto capire molti aspetti che spesso non vengono messi alla luce sul reato.
Agente in prova Negro Michele nucleo Cassiopea
Lunedì 13 Giu 2022
Questo documentario è stato molto interessante si può notare fin da subito la mentalità che hanno i condannati ;ovvero quella di considerare i propri gesti come azioni normali.Tutto questo ci fa pensare alle teorie di Merton ovvero il raggiungimento dei propri interessi attraverso mezzi illegittimi.Questo documentario ci fa capire sempre di più i comportamenti e i pensieri che sorgono all’interno di un istituto e bisogna farci riflettere su come affrontare quest’ultime in modo da non farle capitare più nel futuro.
Agente in prova Pugliese Domenico Nucleo Cassiopea
Lunedì 13 Giu 2022
Ho trovato molto interessante questo documentario. Ciò che viene messo in risalto è principalmente lo stato d'animo delle vittime e il punto di vista dei condannati. Quest'ultimi insistevano nell'idea che "la vittima" non esiste e quindi i loro comportamenti sono del tutto normali. Con questo atteggiamento si può notare una familiarità con la teoria di Merton. Essi raggiungono le mete servendosi si mezzi illeciti; ovvero raggiungono i propri obiettivi attraverso reati, quali furti, rapine, omicidi ecc... Attraverso questo documentario si può capire ancora di più come i condannati non riescono a mettersi nei panni delle persone danneggiate. Bisogna focalizzarsi su questo aspetto e capire come poter risolvere questa problematica il più velocemente possibile. Ribadisco quanto sia stato interessante questo documentario e quanto possa essere importante in vista di futuri problemi
Mandia Massimiliano
Lunedì 13 Giu 2022
Ciò che che si evidenzia è che coloro che, per loro volontà o meno, si trovano coinvolti in un contesto nel quale viene commesso un reato siano, in modi diversi, vittime di qualcuno o qualcosa, che sia una persona, il contesto dal quale si proviene o nel quale si opera. Il tutto serve a farci rendere conto che non c'è solo un punto di vista. La possibilità, di saper valutare e dare il giusto peso alle varie sfaccettature, situazioni e persone, è molto difficile e, credo, sia alla base di una corretta valutazione degli eventi. Immagino che si sia voluto focalizzare l'attenzione soprattutto sul fatto che chi commette un crimine lo faccia principalmente per colpa di un background sociale di provenienza e che il reinserimento in esso può creare un circolo vizioso senza né testa né coda. Ci si dovrebbe domandare: ma se molti detenuti non si riescono ad accompagnare efficacemente in un percorso di "rieducazione", ciò da cosa dipende? Dai mezzi che non sono adeguati? Dal contesto nel quale vengono reinseriti (e dal quale provengono) che non è consono al corretto sviluppo di un "buon cittadino"? Dal non saper far capire a chi ha commesso un reato (così come a chi potrebbe) la reale gravità del tutto e quindi dal non saper "ristrutturare" convinzioni sociali errate? Di certo si sa che c'è qualcosa che non va e va aggiustata, partendo dalle radici della società, per far prendere reale consapevolezza a chi delinque, ed a chi giustifica con superficialità, del male che si può causare.
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