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LO STRAPPO Un percorso di educazione alla cittadinanza per scuole e associazioni
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230
recensioni

GRASTA_Lisbona
Lunedì 17 Apr 2023
La visione di questo documentario è stata molto interessante e allo stesso tempo mi ha molto incuriosito. Ti spiega a tutto tondo la visione generale di tutte le parti che subiscono o compiono un reato ma anche di chi tramite la legge giudica il reo come ad esempio il magistrato di sorveglianza, il pubblico ministero dove dicono di non essere ben visti dalle persone perché mettono a piede libero persone che hanno commesso reati che poi durante la semilibertà continuano a compiere. Nei detenuti invece ho visto una tendenza a escludersi dalla colpa del reato che hanno commesso, questa cosa mi fa riflettere perché credendo nella rieducazione del condannato e quindi a un'ipotesi trattamentale che un detenuto deve adoperarsi a rispettare più che altro per se stesso e per essere una persona consapevole di aver sbagliato e di non commettere più gli stessi errori. Nella mi esperienza di tirocinio ho potuto notare molti discorsi simili a quelli fatti in questo video e sinceramente penso che sia una cosa che accomuna tutti i detenuti quella di pensare che non è mai sua la colpa ma questo può ledere anche i familiari delle vittime perché vedere la persona che magari ti ha ucciso un familiare e non rendersi conto di cosa ha fatto e non immedesimarsi nella persona che ha subito il torto può ferirti veramente due volte.
Burgaretta Amsterdam
Domenica 16 Apr 2023
Questo documentario mi ha molto colpito, soprattutto è stato interessante ascoltare le interviste del reo, delle vittime, dei familiari, del pubblico ministero, dei giornalisti e del magistrato di sorveglianza e il modo di pensare di ognuno di essi.
Ho notato come è difficile nei confronti dei familiari delle vittime il rassegnarsi per la perdita di qualcuno a loro caro, le loro reazioni ancora incredule e piene di perché nonostante fosse passato molto tempo dalla disgrazia, ma anche la voglia di cercare giustizia e trovare pace in essa.
Un altro aspetto che mi ha colpito è stato il pensiero dei detenuti, come per molti il fatto che i loro gesti al di fuori della detenzione fossero quasi naturali e non così gravi non facendo caso ai traumi lasciati alle loro vittime.
Molti di loro non accettano la detenzione, aumentando cosi la loro rabbia e frustrazione ripresentandosi alla società come una persona tale e quale a prima o addirittura, in molti casi, peggiorata ignorando qualsiasi trattamento rieducativo essendo convinti di non averne bisogno.
Fortunatamente questo fenomeno interessa una piccola fetta della popolazione detenuta, infatti molti attraverso le aree rieducative e i percorsi individualizzati riescono a raggiungere una consapevolezza dei loro sbagli e la voglia di essere diversi dalla persona che erano prima partecipando attivamente ad ogni trattamento proposto.
CADONI AMSTERDAM
Domenica 16 Apr 2023
Il documentario tratta una tematica delicata e molto complessa in cui si possono sentire più punti di vista tra magistrati, giornalisti, vittime e carnefici sottolineando le differenze tra questi. Ciò che mi ha colpito di più sono le interviste dei detenuti, soprattutto nella parte in cui affermavano di non aver dato, in alcuni casi, valore alle vite delle vittime, dal momento che non davano valore alle loro. Sono state di particolare importanza le dichiarazioni dei detenuti sulla loro convinzione di non avere una possibilità di scelta a causa dell'ambiente familiare in cui sono cresciuti e delle poche opportunità avute nella vita. Credo che comprendere l'errore commesso sia la parte più importante del percorso, al fine di tornare a far parte della società, se non si ha la consapevolezza di questo non è facile reintegrarsi, ecco perché credo che il trattamento rieducativo ha una grande importanza in questo ambito.
LIBISCHI
Domenica 16 Apr 2023
Osservando questo documentario, mi sento di dire che è molto interessante la tematica che tratta, in quanto, approfondisce nel dettaglio quelli che sono i pensieri delle parti sia attive che passive del reato.
In particolare mi ha colpito il trauma che le vittime si portano dentro per il resto della vita, sia chi ne ha sofferto in prima persona ma anche i familiari della vittima. Personalmente mi sento di dire che chi è sottoposto ad un percorso rieducativo, possa avere la possibilità di capire ciò che ha commesso e cercare di redimersi nei confronti dei familiari delle vittime.
Lombardo Amsterdam
Domenica 16 Apr 2023
In questo documentario, perfettamente riuscito, possiamo notare due facce totalmente differenti. Vediamo le vittime del reato dire la loro ma anche chi ha commesso il reato che anche loro si sentono come delle vittime del sistema. Si vedono anche gli stati d’animo di entrambi le parti. La commissione di un reato procura uno strappo nella vita di colui che lo commette molto spesso tali protagonisti tendono a dire il contrario e passare per persone innocenti.
nicolosi Amsterdam
Domenica 16 Apr 2023
In questo documentario si nota il comportamento di due soggetti i quali hanno compiuto dei reati, e secondo il loro modo di vedere e modo di pensare hanno agito in modo corretto al fine di poter raggiungere il loro obiettivo pur usando dei mezzi illegali. Questa devianza è dato soprattutto dalla società nella quale oggi viviamo . Molti individui ad oggi un po’ come sosteneva Durkheim nel suo pensiero sono spinti a seguire questi comportamenti per la mancanza di valori sociali i quali regolano i loro comportamenti e azioni che vengono perpetrate nei confronti della società .
D'Alia Giuseppe Amsterdam
Domenica 16 Apr 2023
Questo documentario mi ha molto colpito, prendendo una pluralità di persone dal famigliare della vittima a chi commette un reato, a chi ha in mano la realizzazione di un trattamento a favore di questi ultimi.
Ho notato come è difficile nei confronti dei famigliari delle vittime il rassegnarsi per la perdita di qualcuno a loro caro, le loro reazioni ancora incredule e piene di perché nonostante fosse passato molto tempo dalla disgrazia, ma anche il loro voglia attiva di partecipare con un forte temperamento nei processi e trovare attraversa la giustizia una forma di pace per le loro perdite.
Dal
l' altra parte le reazioni dei detenuti, come per molti il fatto che i loro gesti al di fuori della detenzione fossero quasi naturali e non così gravi come invece i traumi lasciati alle loro vittime.
Il fatto che molti di loro non accettassero la detenzione, aumentando la loro rabbia e frustrazione riconsegnando alla società una persona tale e quale a prima o addirittura in molti casi peggiore è data da contesti non consoni e privi di aree rieducative questo per una grave mancanza di fondi, ed è quello che durante il documentario ho riscontrato nelle parole delle varie figure proposte.
Fortunatamente non è una fetta così ampia e molte aree rieducative riescono a riportare una consapevolezza dei loro sbagli e la voglia di essere diversi dalla persona che erano prima di commettere reati partecipando attivamente ad ogni trattamento proposto.
Stumpo Nucl. Lisbona
Domenica 16 Apr 2023
Il video tratta una tematica a mio parere delicata e molto complessa. Ascoltare dinamiche, pensieri ed emozioni in modo più approfondito, sia dai soggetti attivi, sia da quelli passividel caso ha reso il video molto completo e interessante. Il Magistrato di sorveglianza, con le sue dichiarazioni, ha esternato la quantità di responsabilità affidate a questo ruolo e con quanta delicatezza bisogna prendere il tutto. I detenuti si sento abbandonati a loro stessi, manifestano sdegno nel processo trattamentale che stanno vivendo nella loro detenzione e vorrebbero un cambiamento radicale.
Calabrese_Amsterdam
Domenica 16 Apr 2023
Il documentario appena visto sembra un riassunto degli ultimi mesi di corso diviso tra scuola e tirocinio; di particolare interesse le varie interviste fatte ai detenuti, agli organi competenti quali i vari magistrati e soprattutto alle vittime e i loro familiari. Ascoltando i detenuti intervistati è evidente il loro punto di vista, avverso, nei confronti della detenzione, ritenuta inutile e non rieducativa come invece sancisce l'ordinamento penitenziario, magari in alcuni passaggi manca proprio la mancanza di consapevolezza dei crimini commessi e del male causato alle vittime, e proprio quest'ultimo aspetto è quello che mi ha colpito dippiù nelle interviste delle vittime e dei loro familiari; ascoltavo le parole di una donna intervistata, la quale raccontava di non essere nemmeno riuscita a riconoscere e identificare il cadavere del fratello tanto fosse martoriato il proprio corpo. Anche le parole dei vari magistrati mi hanno colpito, in particolare si evincevano i sensi di colpa di quest'ultimi e la presa responsabilità nei confronti di alcune scarcerazioni o libertà vigilate, forse troppo precoci, che hanno portato alla commissione di altri delitti, e della condanna prontamente avvenuta da parte dei mass media a sottolineare tale potenziale errore.
Barberio_Lisbona
Domenica 16 Apr 2023
Grazie a questa pellicola ho avuto la possibilità di capire la sofferenza che c'è dietro le testimonianze delle vittime della criminalità, ricordando le stesse della strage del decennio scorso a Trapani. Si hanno queste testimonianze grazie alla figura del giornalista il quale, alcune volte, vi rischia la vita per riportare avvenimenti di questo tipo, secondo me molto importante. L'importanza del ricordo, affinchè non accada più, è combattere contro questa organizzazione e contro la loro forma di violenza che è sia psichica e sia fisica. Ho trovato molto importante, inoltre, le interviste fatte ai detenuti che facevano parte della criminalità, poichè si possono percepire le intenzioni e ci si può immedesimare nei loro panni, meditando su quello che li spinge a compiere questi atti piene di sentimento e di premeditatezza; capire ciò secondo me è molto importante perchè ci aiuta a far luce su questa ombra mortale che da anni colpisce il mondo ma soprattutto l'Italia, in modo tale da estirpare questo male alla radice come se fosse un cancro.
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